E’ mai pensabile che Palazzo Attena venisse buttato giù senza che ci fosse la giusta “copertura” politica o il dovuto “lasciapassare” degli uffici comunali?
Per capire il Comune quanto era coinvolto, basta ricordare semplicemente la vergognosa seduta di Consiglio Comunale in cui si discusse delle aggressioni ai giornalisti di Oxigeno e del Mattino avvenute in occasione dell’abbattimento.
L'amara e vergognosa verità è che non si riuscì a votare neanche un misero documento di solidarietà all'unanimità.
Molto probabilmente, Palazzo Attena fu ridotto in macerie perché al Comune non chiusero solo un occhio, bensì se li bendarono ben stretti tutti e due e si tapparono anche le orecchie per non sentire i rumori delle ruspe mentre abbattevano e riducevano in polvere un palazzo che appena qualche anno prima era stato inserito dallo stesso Comune di Marigliano, in una “lista” di siti da proteggere e valorizzare.
Ah, si … a ben ricordare, la famosa “lista di valorizzazione” delle opere storiche del Comune di Marigliano nacque in occasione di un altro scempio appena consumato: l’abbattimento di Palazzo Montagna, altro palazzo di valore storico e architettonico importante.
In quella occasione il Comune si attivò per calmare gli animi dei tanti cittadini che avevano mostrato indignazione nei confronti del "sistema deviato politico burocratico" che in città ormai da anni distrugge il territorio a favore delle colate di cemento.
Ricorsi al TAR o cause nei Tribunali non serviranno a molto se non si innesca una autentica rivolta culturale tale da sconfiggere e cacciare dalle stanze del potere affaristi e collusi.
Marigliano, 25 Gennaio 2013 Saverio Lo Sapio
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